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2022.03.17
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Bassano del Grappa - Roma 17 marzo 2022
Tullio Chiminazzo – Fondatore Movimento mondiale delle Scuole “Etica ed Economia”
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2022.01.11
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Bassano del Grappa - Roma 11 gennaio 2022
Tullio Chiminazzo – Fondatore Movimento mondiale delle Scuole “Etica ed Economia”
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2020.09.30
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Bassano del Grappa - Roma 17 maggio 2021
Tullio Chiminazzo – Fondatore Movimento mondiale delle Scuole “Etica ed Economia”
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2020.09.30
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Roma - Bassano del Grappa, 30 settembre 2020
Tullio Chiminazzo – Fondatore Movimento mondiale delle Scuole “Etica ed Economia” Se desideri leggere e/o scaricare l’intera brochure: home page - News - www.tulliochiminazzo.it
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2020.05.05
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Roma - Bassano del Grappa, 30 aprile 2020 Tullio Chiminazzo – Fondatore Movimento mondiale delle Scuole “Etica ed Economia”
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2020.04.22
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Bassano del Grappa - Roma, 22nd april 2020 Tullio Chiminazzo - Founder of the Global Movement of "Ethics and Economics" Schools
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2020.04.17
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Proposta: La politica recupera il primato sulla finanza mentre l’impresa ritorna all’economia reale, utilizzando il risparmio “garantito” (finanza di vicinato e di conoscenza), per diventare strumento di sviluppo sostenibile.
Premesse e punti cardine
A molti sembra che i rimedi che sono allo studio dalla BCE (vedasi le diverse proposte di emettere Euro Bond) e dalle altre Banche centrali dei maggiori Paesi al mondo, siano un modo errato di affrontare questo difficile momento perché le difficoltà della crisi della moneta non possono trovare soluzione attraverso la creazione di ulteriore moneta. La proposta 1. Lo Stato italiano, oltre all’assistenza che è tenuto a dare alle persone più deboli del tessuto economico, dovrebbe predisporre un piano di aiuti, ponendo a disposizione gratuitamente risorse alle persone che hanno perso il lavoro e alle imprese che hanno perso il mercato, incentivando la partecipazione di una nuova classe dirigente economica. Il sussidio dovrebbe essere subordinato ad un progetto imprenditoriale con l’assunzione dell’impegno a dare attuazione ad una nuova economia etica per partecipare, da attori, allo SVILUPPO futuro del proprio Paese, assumendo il ruolo di operatori economici singoli (professionisti e imprese individuali) ovvero in gruppo (società). I sussidi potrebbero essere così suddivisi: N.B.: contestualmente, per i professionisti e le piccole imprese individuali e societarie che dovessero realizzare un giro d’affari annuo fino a 100 mila Euro, destinatari anche dei sussidi di cui al n. 1, lett. a), dovrebbe essere creata una specifica categoria di contribuenti (es. impresa/professione “strumento di utilità sociale”) tenuti alla contabilità e alle incombenze ordinarie (IVA, Ritenute ecc.), con una tassazione fissa “premiale”. Inoltre, nei tre esercizi 2020-2021-2022, le persone di questa categoria potrebbero essere tenute a sostenere i contributi previdenziali ordinari, nella misura del 50%.
IMPEGNO AD ATTUARE UNA NUOVA ECONOMIA ETICA
Il sottoscritto ________________________, destinatario del sussidio “Helicopter Money 2020”, DICHIARA DI STUDIO II
INTERVENTO DI GARANZIA DELLO STATO
Conclusioni Si ritiene che le scelte cui sembra orientato lo Stato Italiano siano finalmente nella direzione giusta.
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2019.12.10
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Bassano del Grappa - Roma, 28 febbraio 2020 Tullio Chiminazzo
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2019.12.10
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Bassano del Grappa - Roma, 10 dicembre 2019 Tullio Chiminazzo
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2019.11.20
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Bassano del Grappa - Roma, 20 novembre 2019 Tullio Chiminazzo
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2019.10.11
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Bassano del Grappa - Roma, 10 ottobre 2019 Tullio Chiminazzo
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2019.09.25
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Bassano del Grappa - Roma, 25 settembre 2019
Tullio Chiminazzo
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2019.07.17
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Bassano del Grappa - Roma, 17 luglio 2019
Tullio Chiminazzo
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2019.06.17
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Bassano del Grappa - Roma, 17 giugno 2019
Tullio Chiminazzo
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2018.03.05
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Mahajanga - Bassano del Grappa - Roma, 28 febbraio 2018 Il Fondatore Tullio Chiminazzo
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2018.03.05
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1. 1% - l’Impresa Strumento di Solidarietà Internazionale 2. Scambio di Capacità Imprenditoriali 3. Villaggi Impresa 4. Globalizzazione della Solidarietà 5. Mutua Fide Bank (attività di solidarietà)
Bassano del Grappa, 24 dicembre 2017 Tullio Chiminazzo
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2017.01.26
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2016.11.28
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Intervento del Testimonial Tullio Chiminazzo alla “Cena di Valore” di venerdì 25 novembre, organizzata all’interno del Festival della Dottrina Sociale di Verona, che si è svolto dal 24 al 27 novembre 2016. ![]() ETICA ED ECONOMIA ETICA "Cliccando" scopriamo che il termine è di derivazione greca e sta a significare: carattere, comportamento, costume e consuetudine. Si dice anche che “etica” è una branca della filosofia che studia i fondamenti razionali che ci permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico per poterli distinguere in buoni, giusti e leciti, secondo un determinato modello di comportamento (una specifica morale). L’etica, perciò, è un insieme di norme e di valori che regolano il comportamento dell’uomo in relazione all’altro. ECONOMIA Sempre "cliccando" vediamo che il termine, di derivazione greca, sta a significare “casa”, anche come “beni di famiglia”, oltre a “norma” o “legge”. L’economia, perciò, rappresenta l’organizzazione che l’uomo può darsi per l’utilizzo di risorse scarse, finalizzata a soddisfare, al meglio, i bisogni individuali e collettivi. L’economia va anche intesa come un sistema di interazioni che garantisce tale tipo di organizzazione (sistema economico). ETICA ED ECONOMIA Qualsiasi ricerca su Etica ed Economia rimanda ad Amartya Sen (“Filosofo morale ed economista”, indiano, 3 novembre 1933, premio Nobel dell’economia nel 1998) e ad altri numerosi studiosi, interpreti e commentatori. Si va da Socrate, a Platone, ad Aristotele, con una particolare attenzione al tema della felicità, fino ai giorni nostri. Senza voler demonizzare nessuno, ma con la consapevolezza che per meglio orientarsi, serve avere idee chiare, risultato della conoscenza del pensiero di filosofi ed economisti del passato e del presente ma serve, soprattutto, non dimenticare che la vera conoscenza presuppone anche il “saper fare” o quantomeno sapere qual è il risultato delle proprie azioni. Azioni che necessariamente assumono impulso dai soggetti, le Persone. Le Persone sono perciò il riferimento indispensabile per poter fare qualsiasi ragionamento sia in ambito etico che economico. L’essenza prima di ogni persona è l’aspirazione alla libertà. Libertà che tutti vorremmo esercitare in un mondo più giusto, alla ricerca del buono, del bello, della sicurezza e della felicità. Le mie esperienze personali mi impongono, come l’occasione di una discussione piacevole durante una cena, di essere sintetico e di semplificare il più possibile. Come ognuno di voi, fin da giovanissimo (vorrei dire da bambino) mi sono posto problematiche di tipo economico che via via ho scoperto essere anche di tipo etico perché collegate alla mia volontà di crescere libero, amante del bello, del buono, del giusto, con sempre maggiore sicurezza e orientato alla migliore felicità possibile. Come ognuno di voi, in un mondo di risorse limitate, mi sono subito accorto che la mia libertà si sarebbe dovuta confrontare con la libertà degli altri, persone come me, tutte con alcune delle mie stesse pretese o necessità: soddisfare i bisogni attraverso la disponibilità di beni che comprendevo subito dover essere materiali e spirituali, considerata l’immediata percezione (fin da bambini si capisce, per esempio, che gli affetti dei familiari sono estranei alla logica economica) della complessa dimensione dell’uomo. In questo semplice ragionamento mi sono anche accorto subito che il povero, colui che può disporre di beni in modo limitatissimo, quand’anche i beni per soddisfare i suoi bisogni non siano addirittura assenti, ebbene costui non è assolutamente libero. Il mio primario obiettivo è stato perciò quello di lottare contro la povertà in quanto ho ritenuto essenziale il dovere (prima ancora che un diritto) di procurarmi il cibo e, se possibile, procurarlo anche per le persone a me care. È evidente che crescendo ho avuto alcune favorevoli opportunità come quella di diventare sufficientemente esperto di processi economici che vanno osservati con l’applicazione di tecniche adeguate che però, così come nei rapporti interpersonali (cioè etici), sono sempre mediate dalla comprensione e dalla considerazione che le diversità che caratterizzano ognuno di noi possono diventare elementi di divisione, che impoveriscono, oppure elementi di confronto e condivisione, che arricchiscono tutte le parti in causa. Ho anche cercato di capire quali persone e organizzazioni potessero maggiormente aiutarmi nella comprensioni di fenomeni che possiamo classificare “umani”, e mi sono accorto che certamente la Chiesa Cattolica può essere definita “esperta di umanità”. Ecco allora che, con un nutrito gruppo di imprenditori, docenti universitari, professionisti e persone di buona volontà, dotate di sufficiente spirito di “ricerca” verso nuove strade da percorrere per il miglioramento delle condizioni di vita nostra, dei nostri figli e nipoti, ho contribuito a far nascere un Movimento che fa presagire la possibilità di pervenire ad un risultato soddisfacente. Ecco perché qui, questa sera, voglio ribadire con gioia che il Movimento mondiale delle Scuole “Etica ed Economia”, del quale mi onoro esserne il fondatore, fa riferimento e trova ispirazione dalla Dottrina Sociale della Chiesa, partendo dalla Rerum Novarum (1891), di Papa Leone XIII, attraversando la Centesimus Annus (1991), di Papa san Giovanni Paolo II, per arrivare alla Caritas in Veritate (2009), di Papa Benedetto XVI e alla Laudato Sì, sulla cura della casa comune (2015), di Papa Francesco. Ecco perché pensiamo che Etica ed Economia, così concepite, possano oramai rappresentare una disciplina da studiare ad ogni livello scolastico, affinché possano essere superate le divisioni, quasi sempre di ordine ideologico, che sono presenti in modo eccessivo nel nostro tempo. Così facendo, dobbiamo dire ai giovani, con chiarezza, che un futuro migliore è possibile purché sappiano leggere il presente attraverso la dovuta considerazione di studi e ricerche del passato, ma senza inaridirsi e senza smarrire la via delle prospettive che possono dare l’utilizzo di tecniche avanzate, specialmente in questo periodo di straordinarie scoperte tecnologiche e di globalizzazione, se coerentemente conformi al rispetto dei valori umani, al rispetto della natura e dell’Altro. Se sapranno orientare le proprie azioni a combattere la povertà per globalizzare la solidarietà, in un mondo dove esclusione e indifferenza sono già troppo globalizzate di suo. Semplifichiamo per rendere comprensibili i processi e le prospettive di un percorso che, frutto di nuove e coerenti idee, estranee a chi le concepisce e diffonde, ci permetta di superare l’egoismo umano per incontrare e comprendere la straordinaria bellezza del “dono”. Per abbandonare l’eccessiva personalizzazione che rende tutti schiavi dell’ego personale ed aprire la strada ad una società meno ingiusta, più attenta agli ultimi e agli esclusi, comprendendo appieno che ogni creatura ha il diritto/dovere di poter partecipare alla creazione del “bene comune”, che facilita la costruzione di una più bella “casa comune”. Cordiali saluti. Tullio Chiminazzo Verona, 25 novembre 2016
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2016.11.28
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LA TESI:RAPPRESENTAZIONE GRAFICA T. Chiminazzo, ETICA ED ECONOMIA Verso il nuovo umanesimo economico, FrancoAngeli, Milano, 2016, pag. 144 ![]() Cordiali saluti Tullio Chiminazzo Bassano del Grappa, 20 novembre 2016
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2016.11.28
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IL DILEMMA DELLA FORESTA DAI 100 ALBERI T. Chiminazzo, ETICA ED ECONOMIA Verso il nuovo umanesimo economico, FrancoAngeli, Milano, 2016, pag. 116 Il dilemma della foresta dai 100 alberi rappresenta le due alternative che ha di fronte una persona che riceve in eredità dei beni materiali. Può decidere di disporre immediatamente della “ricchezza” ricevuta come può, in alternativa, scegliere la solidarietà economica. Questa seconda decisione, i cui frutti maturano nel medio/lungo periodo, realizza, contemporaneamente, il migliore risultato economico per sé ed il contestuale incremento delle utilità degli altri componenti la medesima comunità di appartenenza. Il dilemma è il seguente: una persona riceve dal padre una foresta di cento alberi giunti a maturazione dopo 10 anni, in un grande appezzamento di terreno. Il valore è di cento unità che, se patrimonializzate, permettono al figlio di vivere “di rendita” per 10 anni. Il dilemma è costituito dalla scelta tra l’immediato abbattimento dei cento alberi, procurandosi subito le risorse monetarie per vivere i successivi dieci anni o, in alternativa, tagliare 11 alberi all’anno e, col ricavato dei primi dieci disporre delle risorse per vivere l’intero anno mentre, col ricavato dell’undicesimo, disporre del valore per acquistare 100 piante da reimpiantare negli spazi liberi del terreno ricevuto. Solo la scelta della seconda alternativa può essere definita di solidarietà economica in quanto la decisione risulta essere competente e coerente con la capacità di mettere insieme tutti i fattori produttivi, tenendo adeguatamente conto del tempo, e sapendo comparare correttamente il risultato del processo. Il destinatario del lascito, infatti, alla fine del decimo anno, oltre ad aver realizzato, ed utilizzato per vivere, il valore di cento, suddiviso in quote di dieci per anno, si trova con 990 alberi, dal valore complessivo di 540 unità. Il presupposto è rappresentato dal fatto che gli alberi giungono a maturazione in 10 anni e, quindi, ogni anno maturano, incrementandolo, il 10% del loro valore. Gli effetti collaterali di questa decisione di “solidarietà economica” sono, inoltre, quelli di aver accresciuta la capacità di creare posti di lavoro di 9,9 volte (da 100 alberi a 990) e il verde a disposizione del medesimo proprietario e dell’intera comunità nella quale vive, è anch’esso pari a 9,9 volte quello iniziale. Il numero di 990 alberi, dal valore complessivo di 540 unità, è il risultato dell’ipotesi in cui il costo delle nuove piante è pari ad un centesimo del valore degli alberi giunti a maturazione, dopo 10 anni, e di un decimo di quelli giunti a maturazione, dopo il primo anno. Il numero di alberi sarebbe pari a 490, con un valore di 265 unità, se il costo delle nuove piante si ipotizzasse di un cinquantesimo del valore degli alberi giunti a maturazione, dopo 10 anni, e di un quinto di quelli giunti a maturazione, dopo il primo anno. Il numero di alberi sarebbe pari a 190, con un valore di 100 unità, se il costo delle nuove piante si ipotizzasse di un ventesimo del valore degli alberi giunti a maturazione, dopo 10 anni, e di un mezzo di quelli giunti a maturazione, dopo il primo anno. Alla fine di questa semplice operazione è giusto chiederci perché, se il risultato è così evidente, tutti gli operatori non scelgano il fattore “solidarietà economica” per effettuare le proprie scelte? Due sono per me le risposte appropriate: • la prima sta nel fatto che, molto spesso, l’imprenditore non è a conoscenza di tutti i fattori che potrebbero meglio orientare le sue scelte economiche e, con difficoltà, accetta di fare quel percorso culturale che gli permetterebbe di conoscere e di utilizzare il maggior numero di strumenti adeguati per competere positivamente nel mercato; • la seconda risposta è da ricercare in una società e in un ambiente culturale che stentano a far emergere, con chiarezza, quali sono gli elementi positivi che possono aiutare l’imprenditore a fare scelte coerenti. La mancata esperienza in ambito pratico-economico di molti studiosi e “docenti” è tale che, spesso, sono orientati ad elaborare teorie e insegnamenti assolutamente fuorvianti per un mondo che, grazie alla rivoluzione informatico-digitale e alla globalizzazione, ha subito cambiamenti eccezionali, se non addirittura epocali. Non comprendere i cambiamenti avvenuti, e quelli in corso, comporta, inoltre, una continua dispersione di energie nella contrapposizione ideologica tra capitalisti e collettivisti e tra i fautori di una presunta terza via, rappresentata da una nuova economia sociale e civile di mercato. La confusione diventa evidente quando i fautori di questa “terza via” si trovano a giustificare atteggiamenti anti economici in nome di un’etica che definiscono a piacimento secondo le teorie, spesso sbagliate, che cercano di giustificare . Criteri di benevolenza verso il prossimo, non ben definiti, e di difficile se non impossibile definizione, dovrebbero guidare le azioni degli imprenditori “etici” quando, invece, sarebbe sufficiente partire dal presupposto che il processo economico che non tiene conto dell’etica, della persona e dei suoi valori, non può godere dell’appellativo economico, per aiutare la comunità verso un percorso più trasparente e meno pericoloso. Ritornando al dilemma, prima esposto, desidero far notare che, volutamente, nessun valore è stato attribuito al titolare del lascito e all’intera sua comunità per gli altri benefici correlati alla scelta di non tagliare subito i 100 alberi. È il valore che hanno le maggiori risorse naturali a disposizione: più verde, migliore disponibilità di beni naturali circostanti e aria più pulita. Costo delle nuove piante pari ad un centesimo rispetto al valore degli alberi a maturazione (10 anni) e un decimo degli alberi al primo anno ![]() Costo delle nuove piante pari ad un cinquantesimo rispetto al valore degli alberi a maturazione (10 anni) e un quinto degli alberi al primo anno ![]() Costo delle nuove piante pari ad un ventesimo rispetto al valore degli alberi a maturazione (10 anni) e un mezzo degli alberi al primo anno ![]() Cordiali saluti. Tullio Chiminazzo Bassano del Grappa, 18 novembre 2016
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